Jigsaw Puzzle si traduce in almeno 25 lingue. Si tratta del termine originario utilizzato da John Spilsbury a cui viene accreditata la paternità del gioco. In inglese il verbo “puzzle” significa confondere. Mentre un jigsaw puzzle indica l’oggetto o la persona che viene confusa durante il confronto. Tutt’altra traduzione rispetto all’italiano, che assegna al puzzle il ruolo di enigma e rompicapo.
Jigsaw puzzle
La traduzione anglofona di jigsaw puzzle è quella di confondere, disorientare, imbarazzare l’avversario. A differenza della traduzione italiana che semplifica il gioco del puzzle a rompicapo. Ad affiancare il termine puzzle, che significa proprio confondere si aggiunge jigsaw. Per intendere l’oggetto o la persona che ha questo effetto su chi si confronta. La visione italiana guarda all’insieme dei frammenti colorati da ricomporre per costruire una immagine.
Questa è una immagine più generica del termine puzzle. Infatti non si traduce come un verbo, ma con il sostantivo di rompicapo. Ovvero gioco e problema che mette alla prova l’intelligenza.
Un puzzle è composto da tessere che richiedono l’assemblaggio di numerosi pezzi piccoli. Spesso accade che sono stranamente modellati, ma in armonia con il quadro generale. Ogni pezzo rappresenta solitamente una piccola parte di un’immagine, che unita alle altre da origine al tutto.
Le origini
Originariamente i puzzle sono stati creati dipingendo un’immagine su un pezzo di legno piatto. Poi è stata tagliata l’immagine in piccoli pezzi con un puzzle. Da qui il nome del gioco. Questa invenzione è attribuita a John Spilsbury, cartografo e incisore di Londra nel 1970. Da allora i Jigsaw puzzles sono fatti principalmente su cartone. Le immagini tipiche che si trovano sui puzzle includono scene provenienti dalla natura. Ma anche dagli edifici e dai disegni ripetitivi. E’ bene sottolineare che qualsiasi tipo di immagine può essere usata per creare un puzzle.
Il significato della parola dunque si attribuisce al gioco di pazienza. Riordinare gli elementi sparsi di un oggetto per ricomporre una sagoma o figura. In senso figurato significa situazione ingarbugliata, ovvero un problema di difficile soluzione. Invece l’etimologia è una voce inglese di etimo incerto. In questo caso viene tradotto come “imbarazzo” ed “enigma”.
Infatti è stato ipotizzato che derivi dal verbo pose, ovvero porre un problema, rendere perplessi. Una spiegazione che converge con la traduzione assegnata a jigsaw puzzle di confondere l’avversario. Intanto la parola puzzle è stata assorbita dalla cultura italiana da circa un secolo. Oggi infatti viene percepito non come mero gioco di ricomposizione ma come una passione instancabile.
Il significato
Il significato figurato di jigsaw puzzle assegna al gioco il ruolo di situazione complicata. Ovvero una situazione in cui è difficile trovare un soluzione, un rebus, un rompicapo. Il termine oggi viene utilizzato anche per definire una situazione politica complessa. Ad esempio in cui non si riescono ad assegnare ruoli. Oppure in una condizione di incertezza e di scelte per stabilire come andare avanti. Puzzle però è diverso da mosaico. Così come è differente il presupposto dell’assemblaggio.
La parola puzzle dunque è uno pseudoanglicismo. In tutti i Paesi anglofoni si definisce jigsaw puzzle mentre con puzzle s’intende qualsiasi tipo di rompicapo. L’anglicismo è passato nel francese nel 1909 e due anni dopo si trova la prima attestazione in italiano. L’etimologia dunque si presta a molteplici interpretazioni. Il vocabolario di Giacomo Devoto propone la traduzione di “problema da risolvere”. Mentre altri lo collegano a una forma frequentativa di to pose col senso di “essere perplesso”.
Nel primo caso la traduzione implica il gioco in sé e non considera la partecipazione di più persone. Diversamente, nella traduzione di “essere perplesso” implica la partecipazione di un avversario. In effetti nella versione del gioco italiano è possibile affrontarlo anche in solitaria. In quella anglosassone impone una sfida con un avversario. Nessuna alterazione rispetto alla finalità del gioco stesso, che prevede lo stimolo della logica e dell’intuito.
Jigsaw come metodo educativo
Jigsaw è anche un metodo educativo. In particolare viene attribuito al cooperative learning e indica l’affidamento di una parte di conoscenza a ogni studente. Esattamente come se fosse un jigsaw puzzle. Questo metodo è stato originariamente elaborato da Aronson nel 1971, poi modificato da Robert Slavin. Ipoteticamente mutuato dall’abilità mnemonica richiesta dal jigsaw puzzle che prevede un metodo di ragionamento.
La stessa capacità di composizione e assemblaggio del quadro attraverso le tessere scomposte diventa metodo di apprendimento. Infatti questa tecnica ha raggiunto una certa affermazione in campo educativo e didattico. Come in un puzzle, ogni pezzo affidato ad uno studente, è essenziale per la piena comprensione del prodotto finale. Se ogni parte di lavoro è essenziale, allora anche lo studente che la possiede è essenziale. Questa è la chiave dell’efficacia di questa teoria.
I Jigsaw puzzle inoltre sono utilizzati come strumento di didattica nelle scuole italiane. Il metodo della scomposizione e composizione è utilizzato particolarmente in geografia. Esattamente come accadde a John Spilsbury oggi molti insegnanti si avvalgono dei puzzles per lo studio della cartografia. Tanti istituti scolastici spingono gli studenti a creare puzzle da condividere con gli altri. A proporre immagini da de- costruire. A prevedere momenti di cooperazione per l’assemblaggio del quadro.
I jigsaw puzzle più richiesti sul mercato
E’ vero che per dare forma ad un jigsaw puzzle basta una immagine, come per i puzzle arte. Ma è altrettanto vero che sono le foto dei monumenti ad avere la meglio sulle preferenze. Attraverso l’attività di assemblaggio e incastro delle tessere si apprendono i concetti. Oltre al fatto che si incentivano le capacità motorie e psichiche. Ogni tessera racconterà un particolare importante dell’opera complessiva. E soltanto grazie allo sforzo di mettere insieme il quadro si avrà l’opportunità di conoscere tutto al meglio.
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